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SONDE PER LA NUTRIZIONE ENTERALE
La “nutrizione artificiale” enterale (riassunta nella sigla NED) è un tipo di nutrizione, attuata con nutrienti liquidi artificiali, che vengono somministrati attraverso una sonda, per garantire il fabbisogno nutrizionale a chi non può assumere il cibo per bocca. I principali tipi di sonde sono:
• il sondino nasogastrico (SNG)
• sonda per la gastrostomia (PEG)
• sonda per la la digiunostomia (PEJ)
Una sonda nutrizionale può essere considerata ideale quando permette di nutrire con il massimo comfort per il paziente senza effetti collaterali.
SONDINO NASO-
Il SNG è un presidio di materiale morbido (silicone o poliuretano), flessibile, resistente, con calibri di varie dimensioni, utile per la somministrazione di alimenti liquidi; viene introdotto per via nasale da personale esperto fino a raggiungere lo stomaco, sede naturale di arrivo degli alimenti. Può rimanere in sede per un periodo di 3 mesi.
Per il posizionamento del sondino, si fa sedere il paziente in posizione eretta o lo si fa giacere in decubito laterale sx. Con il capo parzialmente flesso, la sonda, ben lubrificata, viene inserita attraverso la narice, diretta posteriormente e poi inferiormente per assecondare la conformazione del nasofaringe. Appena l'estremità raggiunge la parete posteriore della faringe, il paziente deve aspirare dell'acqua attraverso una cannuccia (violenti colpi di tosse con il passaggio di aria attraverso il sondino durante gli atti respiratori, indicano che la sonda è stata erroneamente posizionata in trachea). L'aspirazione di succo gastrico conferma il posizionamento della sonda nello stomaco. Con le sonde più grandi la corretta posizione può essere confermata insufflando da 20 a 30 ml di aria e auscultando il passaggio dell'aria stessa con lo stetoscopio a livello della regione sottocostale sx.
Con le sonde da alimentazione enterale più piccole e più morbide, spesso è necessario usare dei mandrini o delle guide metalliche. Per il passaggio di queste sonde attraverso il piloro è, di solito, necessaria l'assistenza fluoroscopica o endoscopica.
Le complicanze sono rare e includono i traumi nasofaringei con o senza emorragia, l'inalazione polmonare, l'emorragia o la perforazione traumatica dell'esofago o dello stomaco e la penetrazione intracranica o mediastinica (molto rara).
Corretta gestione del sondino (SNG) e precauzioni da rispettare:
prima della somministrazione controllare che esso sia pervio;
evitare le trazioni o movimenti bruschi durante il suo utilizzo;
evitare l’uso del sondino, se possibile, quale via di somministrazione dei farmaci.
In caso contrario lavarlo dopo ogni uso con la siringa a cono e acqua tiepida; sostituire in cerotto con cui il sondino è fissato al naso ogni 2-
Il sondino nasogastrico o intestinale viene usato:
per decomprimere lo stomaco nel trattamento dell'atonia gastrica, dell'ileo paralitico o di un'ostruzione;
per rimuovere delle sostanze tossiche ingerite;
per ottenere un campione del contenuto gastrico da analizzare (volume, acidità, sangue);
per l'apporto di sostanze nutritive con l'alimentazione artificiale.
Le controindicazioni includono:
l'ostruzione nasofaringea o esofagea, i traumi maxillofacciali, le alterazioni incontrollabili della coagulazione e, probabilmente, la presenza di voluminose varici esofagee.
Sono disponibili diversi tipi di sonde:
La sonda di Levin o di Salem viene usata per la decompressione gastrica o per il prelievo di campioni da analizzare, oppure, raramente, per l'alimentazione enterale a breve termine.
Le sonde con un palloncino pesante all'estremità, contenente del mercurio (p. es., la sonda di Miller-
Le sonde molto flessibili con l'estremità di mercurio o di tungsteno (p. es., Corpak, Dobbhoff ed Entriflex) vengono usate principalmente per l'alimentazione enterale di lunga durata.
SONDA DI SENGSTAKEN-
La sonda di Sengstaken-
SONDA DI LINTON-
Le varici del fondo gastrico rappresentano spesso un difficile problema, in quanto non accessibili alla terapia endoscopica. Per tamponarle è utile il tubo di Linton-
STENTS
Lo stent è una struttura in materiale plastico o metallica cilindrica a maglie che viene introdotta nel lume del tratto digestivo stenotico (principalmente per neoplasie) e viene fatta espandere a livello dell’ostruzione fino a che il suo diametro è pari a quello originario del lume. In questo modo si riduce la stenosi (ossia il restringimento) sia in fase acuta che a lungo termine.