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L'alitosi è il termine clinico con cui si indica l’odore sgradevole dell’alito percepibile durante espirazione/fonazione.
È una patologia diffusa: interessa infatti il 25% della popolazione europea; il 6% ne soffre in maniera permanente.
L'alitosi può essere dovuta a sostanze ingerite o inalate che vengono escrete in parte dai polmoni, a malattie delle gengive o dei denti o alla fermentazione del cibo, soprattutto in bocca. Può essere causato da malattie sistemiche (p. es., encefalopatia epatica, acidosi diabetica, infezioni o malattie neoplastiche dell'apparato respiratorio). Sebbene si possano verificare delle eruttazioni nauseabonde in caso di ritenzione gastrica o di tumori gastrici ed esofagei, le malattie GI di solito non causano alitosi, perché l'esofago è normalmente collassato e separato dalla via aerea; è falsa la credenza che l'odore del respiro rifletta lo stato della digestione e la funzione intestinale.
Quindi,contrariamente a quanto comunemente si ritenga, in meno di un caso su dieci la causa di alitosi è da attribuirsi a patologie otorinolarinolaringoiatriche. Mentre, le malattie gastrointestinali rappresentano una causa ancora più rara.
Nel 90% dei casi l’alito cattivo ha origine nel cavo orale (Rosenberg 2002), principalmente sulla lingua (60-
Il dorso della lingua risulta difficile da pulire, favorendo la colonizzazione batterica. Inoltre, la caratteristica superficie irregolare e porosa della lingua fornisce le condizioni favorevoli per l’accumulo di residui di cibo e batteri.
Gli individui con alitosi dovrebbero quindi adottare accurate manovre di igiene orale, prestando particolare attenzione alla pulizia della lingua (controllo della patina linguale).
Particolarmente efficace, risulta inoltre l’utilizzo di un collutorio specifico, che agisca direttamente sulle cause del problema, con un efficace controllo chimico della placca.
L'apparecchiatura diagnostica, in dotazione dell'Odontoiatra, necessaria per il rilevamento dell'esatta quantità di composti volatili solforati presenti nell'aria espirata è l'Halimeter. Attraverso il suo utilizzo è possibile capire l'entità della patologia.
L'alitosi può essere di diversi tipi:
l'Alitosi Transitoria cioè non permanente e solitamente legata a fattori quali il consumo di cibi e bevande alitogene o all'uso di farmaci che riducono la produzione di saliva, impedendone il naturale compito di detersione del cavo orale.
l'Alitosi Patologica Persistente, legata a patologie sistematiche quali epatopatie, diabete, insufficienza renale cronica, gastrointerite. La percentuale di pazienti che sviluppa alitosi per malattie generali è comunque molto bassa e si aggira intorno al 10% dei casi riscontrati.
Infine c'è la Pseudoalitosi o Alitofobia, causata da problemi psicologici e non fisiologici. Sostanzialmente si tratta proprio della paura di soffrire di alito cattivo anche quando non è così. Queste paure sono figlie della moderna società e dello strascico di nevrosi e paraonie che ha contribuito a creare negli individui. La paura di risultare inadeguati, il disagio che sale durante semplici conversazioni, se spinti all'eccesso possono provocare danni per l'autostima, pregiudicando le sane attività comportamentali. La proiezione esterna di questo disagio, può far sviluppare malattie immaginarie che ne giustifichino in qualche modo la presenza.