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Condilomi Anali

MALATTIE DELL'INTESTINO > ANO

Le verruche genitali (o condilomi acuminati, verruche veneree, verruche anali e verruche anogenitali, ingl. "anal warts") sono lesioni tumorali benigne, altamente contagiose, trasmesse principalmente per via sessuale, causate da alcuni sottotipi di papillomavirus umano (HPV).
Si è osservato in alcuni studi come la malattia colpisca di frequente i soggetti immunodepressi e tra questi quelli che hanno avuto contatto con il virus dell'Immunodeficienza acquisita (Aids), con frequenza stimata, variante dal 60 sino all' 80% dei casi.
I soggetti omosessuali ne sono maggiormente colpiti.
Le verruche sono il sintomo più facilmente riconoscibile di infezione genitale da HPV, dove i tipi 6 e 11 sono responsabili del 90% dei casi di condilomi genitali .
Si sviluppano perciò attraverso il diretto contatto cuntaneo (orale, genitale o anale) con un partner infetto e sono pertanto inluse nel novero delle Malattie trasmesse sessualmente (MTS). Il contatto sessuale quindi rappresenta la modalità di trasmissione principale.
E' opportuno al riguardo che venga controllato anche il partner e curato contemporaneamente. Le lesioni tendono a diffondersi rapidamente ed ad aumentare di dimensioni. Nella pratica clinica si osservano soggetti che hanno sviluppato la malattia dopo soggiorni in paesi extracomunitari, a seguito di rapporti sessuali occasionali.
Le lesioni si presentano sotto forma di piccole vegetazioni esofitiche, verrucose, biancastre, peduncolate. Interessano la zona perianale, il canale anale e talvolta in associazione o isolatamente anche i genitali.
Nel caso che persistano per molto tempo vi è la rara possibilità di una degenerazione maligna.

Diagnosi

L'aspetto clinico è tipico e sufficiente per porre la diagnosi.

Se le lesioni datano da lungo tempo e sono presenti tumefazioni un prelievo di tessuto per l'esame istologico  è indispensabile.
Uno studio sierologico e immunologico per valutare eventuali contatti virali e per precisare lo stato delle difese anticorpali può essere indicato.
Tali accertamenti non si considerano obbligatori ma precauzionali, prima di procedere  alle terapie.

Terapia

Sono utilizzati diversi trattamenti, fermo restando che la guarigione spontanea non si verifica normalmente e, in relazione alla caratteristica di evoluzione, è corretto iniziare le terapie previste anche in presenza di minime lesioni.
Elenchiamo i principali trattamenti previsti:
1. Applicazione locale di PODOFILLINA (agente antitumorale),
2. Crioterapia (freddo) con Azoto liquido,
3. Asportazione locale con bisturi o Elettrobisturi,
4. Asportazione locale con Laser,
5. Terapia immunostimolante con INTERFERONE, da utilizzare nei soggetti immunodepressi di base o nelle recidive, per via sottocutanea o intramuscolare.

La decisione di effettuare le terapie previste deve essere valutata in rapporto alla sede ed al numero di lesioni.


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