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L'ostruzione delle vie biliari è un evento clinico piuttosto frequente, in genere causata da:
a) da malattie benigne (es. della via biliare, stenosi cicatriziali post-
b) da malattie maligne ovvero neoplasie che comprimono e/o invadono i dotti biliari (es. del pancreas, colangiocarcinoma, ampulloma, ecc.).
Lo stentingbiliare di ripristinare il normale flusso di bile all'interno delle vie biliari.
INDICAZIONI ALLO STENTING BILIARE ENDOSCOPICO
drenaggio biliare preoperatorio di un'ostruzione biliare extraepatica maligna,
drenaggio biliare palliativo di un’ostruzione biliare extraepatica maligna,
drenaggio palliativo di ostruzione ilare maligna,
inserimento temporaneo di più stent (di plastica o di un SEMS completamente coperto) per il trattamento di una stenosi biliare benigna. La causa più frequente di stenosi biliari benigne è rappresentata sicuramente dalle stenosi cicatriziali post-
inserimento temporaneo di stent di plastica per il trattamento di perdite di bile ("LEAK") del dotto biliare (che non siano dovute alla transezione del dotto biliare comune o del dotto epatico comune) da causa iatrogena (post-
Il posizionamento di uno stent biliare può essere effettuato secondo due diverse procedure:
colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP),
viene utilizzato un'endoscopio, che viene introdotto attraverso la bocca e condotto fino allo sbocco dei dotti biliari. L’endoscopio è utilizzato per inserire una cannula attraverso cui è iniettato un liquido di contrasto che permette di verificare la presenza del restringimento con tecniche radiologiche; successivamente si procede all’inserimento dello stent praticando una papillosfinterotomia (un taglio a livello dello sfintere di Oddi) che permette di accedere direttamente all’interno dei dotti biliari.
In alcuni casi il dotto biliare interessato viene allargato gonfiando al suo interno un palloncino prima di inserire lo stent. La procedura avviene in sedazione profonda con monitoraggio anestesiologico o, preferibilmente, in anestesia generale. La colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP) con stenting biliare è una procedura comune per il trattamento dell'ostruzione del dotto biliare.
colangiografia transepatica percutanea (PTC)
(PerCutaneous Transhepatic biliary drainage o PerCutaneous Transhepatic cholangial drainage, PTCD) prevede la puntura dei dotti biliari attraverso la cute del fianco destro o della regione epigastrica e il posizionamento dello stent da tale accesso. La procedura avviene in sedazione con monitoraggio anestesiologico.
Gli stent sono realizzati in plastica o metallo e vengono posizionati per fornire drenaggio interno, eliminando la necessità di un catetere esterno.
Dalla loro introduzione in endoscopia bilio-
Dalle prime protesi ureterali modificate utilizzate nelle stenosi neoplastiche del coledoco, si è arrivati alle protesi metalliche auto espandibili (SEMS) con copertura (fully covered, FC-
Nella pratica clinica, il ricorso a protocolli di terapie neoadiuvanti, sia per migliorare la sopravvivenza della chirurgia delle lesioni resecabili che per tentare un down-
Il posizionamento di SEMS permette inoltre anche l’esecuzione di trattamenti oncologici endoluminali quali la brachiradioterapia e la terapia fotodinamica.
La maggior parte delle evidenze in letteratura sono concordi nel sostenere la maggior efficacia delle SEMS rispetto le plastiche, seppur destinate ad un uso transitorio (bridge-
Le protesi in plastica (p-
le sole disponibili sul mercato sino alla fine degli anni ’80, hanno il ben noto "tallone di Achille" rappresentato dalla loro tendenza all’occlusione che si manifesta mediamente in un periodo di tempo di tre mesi. Questa durata di pervietà limitata porta, come è noto, ad una frequente necessità di dover eseguire più procedure endoscopiche al fine di sostituire la protesi ostruite.
Il riposizionamento di una protesi plastica non garantisce inoltre mai la stessa efficacia della prima protesi poiché spesso, dopo il malfunzionamento di uno stent, la presenza di concrezioni formatesi, (pus, fango biliare o veri e propri calcoli) determina la precoce ostruzione della nuova protesi.
Il posizionamento di protesi nelle stenosi neoplastiche delle vie biliari rappresenta, dopo l’estrazione dei calcoli biliari, l’indicazione più frequente all’esecuzione di una ERCP. Il principale vantaggio degli stent in plastica rispetto agli stent metallici è che possono essere rimossi e sostituiti se necessario.
Uno stent biodegradabile teoricamente potrebbe garantire contemporaneamente un’adeguata dilatazione senza avere la necessità di effettuarne ulteriori sedute endoscopiche. Per tale motivo negli ultimi anni sono stati sviluppati stent biodegradabili costituiti da differenti polimeri sintetici quali per esempio il polylactide, il polyglycolide o il loro co-
Le principali caratteristiche di questi polimeri sono:
Polyglycolide (PGA): Idrofilico, annullamento della tensione di trazione dopo un mese, completo riassorbimento ½ -
Polylactide (PLLA): Elevata cristallinità, completo riassorbimento dopo 5 anni
Polydioxanone (PPDX): Il monofilamento perde il 50% del carico di rottura dopo 3 settimane. Viene assorbito dopo 6 mesi.
Gli stent metallici autoespansibili (SEMS),
invece, sono generalmente permanenti, ma hanno il vantaggio di un lume più ampio e di una pervietà più lunga. Questo vantaggio è ottenuto da un design che consente il posizionamento con un dispositivo di rilascio relativamente piccolo (7 French) che contiene lo stent vincolato da una guaina esterna. Una volta posizionato lo stent, la guaina esterna viene retratta consentendo allo stent di espandersi.
Gli stent metallici autoespandibili posizionati nell'albero biliare hanno un diametro luminale di 10 mm., mentre gli stent di plastica hanno tipicamente un diametro luminale di soli 2-
La scelta degli stent metallici o plastici autoespandibili dipende dall'eziologia dell'ostruzione. Nei pazienti con patologie maligne e un'aspettativa di vita inferiore a 6-
Quanto dura un intervento di ERCP?
Quando il paziente è in uno stato semi-
L’ERCP prevede in genere che il paziente rimanga in osservazione fino a che non svanisce l’effetto dei sedativi e non è stata accertata l’assenza di segnali di complicazioni.
La PTC richiede invece che il paziente rimanga sdraiato su un fianco per almeno sei ore in modo da ridurre il rischio di emorragie nel punto in cui è stata effettuata l’iniezione.
Lo stenting biliare elimina l’ostruzione e ripristina la funzionalità del dotto biliare nel 90% dei casi. L’occlusione dello stent si verifica nel 25% circa dei pazienti, mentre nel 6% dei casi si verifica uno spostamento. Recidive dell’occlusione si verificano invece nel 15-
Complicanze
Il tasso di complicanze gravi è dell’11% circa per l’ERCP e del 5-
Lo stent può spostarsi, chiudersi o perforare l’intestino.
Controindicazioni
Esistono solo poche controindicazioni all’uso dello stent biliare in pazienti opportunamente selezionati e queste sono principalmente legate al sanguinamento. Pertanto, eventuali disturbi emorragici devono essere corretti prima della procedura.
L'ascite è una controindicazione relativa; è necessario eseguire una paracentesi immediatamente prima della procedura.