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Il tumore dell'esofago è una patologia che origina nei tessuti dell'esofago e può avere sia natura benigna che natura maligna.
I tumori benigni dell'esofago
sono relativamente rari (rappresentano dallo 0,5 al 4% circa di tutti i tumori esofagei); tra questi le tipologie più frequenti sono i leiomiomi, i polipi esofagei e i papillomi esofagei.
I tumori maligni esofagei
sono invece più frequenti; per quanto il loro tasso di incidenza generale non sia elevatissimo, i tumori maligni dell'esofago sono caratterizzati da una notevole letalità (rappresentano una delle prime dieci cause di morte per cancro a livello mondiale) dal momento che questo tipo di neoplasia è particolarmente aggressivo. Il cancro dell'esofago colpisce in particolar modo i soggetti di sesso maschile (il 75% dei soggetti colpiti da tumore dell'esofago sono uomini). Nella stragrande maggioranza dei casi si sviluppa dopo i 60 anni di età. È estremamente più diffuso nei Paesi orientali.
Sono due le forme maligne di tumore dell'esofago che si riscontrano con più frequenza:
carcinoma dell'esofago a cellule squamose (anche carcinoma squamoso dell'esofago o carcinoma epidermoide)
adenocarcinoma esofageo.
Il tumore dell'esofago ha diverse modalità di diffusione; può estendersi direttamente interessando le strutture e gli organi più vicini (l'aorta, il diaframma, il pericardio, la pleura, i polmoni, la trachea ecc.) oppure può diffondersi per via linfatica o ematogena generalmente interessando fegato e polmoni.
Le cause
Esistono diverse cause in grado di provocare il tumore dell'esofago; si riconoscono fattori genetici, fattori dietetici, fattori legati allo stile di vita e fattori infiammatori.
Fattori genetici – In quasi tutti i soggetti affetti da una rara malattia denominata tilosi (cheratosi palmo-
Fattori dietetici – Si ritiene che un regime alimentare non equilibrato, una dieta povera di verdura e frutta unita a un apporto ridotto di vitamina A possano aumentare il rischio di contrarre un tumore esofageo.
Fattori legati allo stile di vita – I principali fattori di rischio riconosciuti sono il consumo di alcol e il tabagismo. L'alcol è considerato una causa tumorale diretta e inoltre potenzia l'azione cancerogena del tabacco. L'associazione alcol-
Fattori infiammatori – L'infiammazione cronica della mucosa esofagea rappresenta un notevole fattore di rischio per lo sviluppo di un cancro all'esofago. Una patologia infiammatoria che si riscontra frequentemente è l'esofagite peptica. La cronicità dell'infiammazione è causa di una seria complicanza nota come esofago di Barrett una condizione per la quale il rivestimento mucoso esofageo subisce una trasformazione strutturale per reagire alla continua azione acida cui è sottoposto. La presenza di tale condizione aumenta notevolmente il rischio di sviluppare una neoplasia a carico dell'esofago. L'esofagite e l'esofago di Barrett sono spesso evoluzioni del cosiddetto reflusso gastroesofageo.
Un'altra condizione considerata come predisponente è la presenza di acalasia esofagea, una patologia caratterizzata da disturbi della peristalsi esofagea e dall'incapacità di rilasciamento del LES (lo sfintere esofageo inferiore).
Ricordiamo infine le cicatrici provocate dall'ingestione volontaria o accidentale di sostanze ad azione caustica come per esempio la candeggina, l'ammoniaca, la soda caustica ecc.
Sintomi e segni
Il carcinoma esofageo può, al suo esordio, passare completamente inosservato. Il primo e più comune sintomo che generalmente un soggetto avverte è la disfagiaTalvolta la disfagia è accompagnata da rigurgito.
Altri sintomi tipici del cancro all'esofago sono il bruciore e la sensazione di corpo estraneo al petto e alla gola; la dolenzia toracica spesso si irradia al dorso; si riscontra poi un costante calo ponderale anche nei casi in cui non si ha perdita dell'appetito.
L'espansione del tumore può inoltre causare una compressione del nervo laringeo che, a lungo andare, può provocare paralisi di una corda vocale e raucedine. A seconda delle zone interessate è possibile riscontrare inoltre numerosi altri sintomi quali la nausea, il vomito, la tosse, l'odinofagia, dolori ossei ecc.
Prognosi e terapia
I tumori maligni dell'esofago sono neoplasie molto aggressive e nella stragrande maggioranza dei casi la prognosi è purtroppo infausta. La sopravvivenza a 6 anni dalla diagnosi è decisamente bassa, in Europa e negli Stati Uniti si aggira infatti attorno al 5%. Nei Paesi orientali, dove l'incidenza di questo tumore è decisamente più elevata e si ha un maggior numero di diagnosi precoci, il tasso di sopravvivenza 6 anni dalla diagnosi è superiore di circa 4 volte.
La scelta delle tipologie di trattamento varia a seconda della stadiazione della neoplasia, delle sue dimensioni e della sua localizzazione.
Nel caso il tumore dell'esofago risulti trattabile per via chirurgica, questa è il trattamento di prima scelta.